Consorzio Fit : tanti dubbi e una sola certezza. A rimetterci sono stati i dipendenti e i docenti
Data di pubblicazione: 24/06/2016 10:00Come funzionario sindacale della UILTuCS-UIL di Modena ho avuto l’opportunità di conoscere negli ultimi mesi di vita della Società, i lavoratori e la direzione aziendale del Consorzio Fit.
Ho quindi avuto modo di assistere all’ormai ineluttabile destino di un fallimento del Consorzio Fit, storico ente di formazione operante in Provincia di Modena con 4 dipendenti licenziati dopo una lunga agonia fatta di stipendi non pagati, Tfr pagato dall'Inps, contributi rinviati, una sfilza di docenti non remunerati e infine il dubbio mai risolto sul perché Tutor tra i tanti soci che si sono interessati delle sorti del Consorzio l’unico rimasto dall’inizio alla fine come socio, un ente di proprietà pubblica appartenente ai Comuni di Piacenza e Fiorenzuola, non sia mai stato coinvolto direttamente o indirettamente nel fallimento.
Tutor a quanto dichiarato degli stessi dipendenti del Consorzio aveva espresso, non a caso, il Presidente e legale rappresentante negli anni in cui si era DETERMINATA la voragine dei conti e del passivo del Consorzio. Si rimane sconcertati, quindi, dal fatto che pur perfettamente cosciente delle, cause e dei possibili effetti dell'indebitamento creatosi, né il Presidente né la proprietà di cui il Presidente era espressione, abbia mai reagito per evitare un disastro assolutamente evitabile. La promessa fatta ai dipendenti di tenere duro in attesa di una soluzione è stata disattesa, tanto da “rinunciare” senza nemmeno coinvolgere i dipendenti, ad attività consistenti regolarmente acquisite su bandi regionali, restituendo i finanziamenti che avrebbero permesso di evitare il tracollo poi avvenuto e non attivando tutte le possibili soluzioni per procedere alla rendicontazione e conseguente incasso dei finanziamenti previsti per coprire i costi dei docenti e del personale per attività regolarmente svolte con successo dal Consorzio Fit determinandone così la totale perdita .
I suoi 4 dipendenti sono stati in pratica abbandonati al loro destino, sperando che col fallimento si sarebbe messo la parola fine agli svariati creditori del Consorzio. I soli dipendenti vantavano crediti per oltre 200000 € . Poi ci sono gli enti previdenziali, l’erario e tanti creditori inclusi docenti e banche.
Ora, con l' interrogazione in Regione di Fratelli d'Italia-AN, preceduta da un analogo interessamento del M5 Stelle di Piacenza, riemerge la vicenda del Consorzio in prossimità del fallimento e sorgono alcune domande: Tutor, in virtù della posizione suddetta, perchè non si è adoperato fattivamente per procedere a una ricollocazione dei dipendenti, aprendo formalmente un tavolo di crisi in Regione prima di procedere alla chiusura di Fit? I licenziamenti si sarebbero potuti così evitare? Tutor sarà chiamata per rispondere degli atti e delle omissioni posti in essere? Perché Tutor ha perseguito la strada del fallimento, dopo averci investito ingenti risorse, quasi a voler caparbiamente eliminare un Ente da tutti riconosciuto per la qualità e la correttezza delle sue attività? Tutti gli Enti formativi che operano nel nostro territorio lamentano difficoltà e praticamente nessuno si è fatto avanti, al momento, per aiutare i 4 dipendenti licenziati. Questo nonostante un vano interessamento della Regione, del lancio del progetto Garanzia giovani, delle promesse di pulcinella contenute nel Job Act ove si racconta la favola del lavoro trovato attraverso la formazione, sfruttando le persone. Se anche fosse così chi erogherà con certezza tale formazione visto che ad oggi non vi è un solo ente che possa vantare un invidiabile stato di salute?
UILTuCS UIL Modena – Alberto Zanetti