Crollano i contratti stabili con il calo degli sgravi contributivi
Data di pubblicazione: 23/09/2016 10:00Modena, lì 20-09-2016
Non è una sorpresa : con il calo degli sgravi contributivi crollano i contratti stabili, parola dell’INPS
Tra assunzioni a tempo indeterminato -33,7%, trasformazioni e cessazioni saldo in calo (-83,5%) nei primi sette mesi del 2016 rispetto al 2015. Eʼ intanto c’è il boom dei voucher.
I numeri sono come le classifiche dei campionati di calcio. Difficilmente mentono a metà campionato. Possono variare di qualche posizione, ma rappresentano una tendenza che poi si mantiene nel tempo. Crollano i contratti stabili, quelli del tanto decantato job act e la non applicazione dell’ Art.18.. Secondo il rapporto dell INPS nei primi sette mesi del 2016 il saldo tra assunzioni a tempo indeterminato, trasformazioni e cessazioni si è attestato a quota 76.324, in calo dell'83,5% rispetto allo stesso periodo del 2015 e del 40,9% rispetto al 2014. Nei primi sette mesi del 2016 le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, sono risultate 3.428.000, con una riduzione di 382.000 unità rispetto al 2015 (-10%).
Meno contratti a tempo indeterminato - L'Inps segnala un rallentamento nelle assunzioni che colpisce prevalentemente i contratti a tempo indeterminato. Il calo è di 379mila unità, pari a -33,7% rispetto ai primi sette mesi del 2015. Tuttavia, il dato va letto tenendo in considerazione un elemento: nel 2015 l'impennata delle assunzioni a tempo indeterminato è stata favorita dall'abbattimento integrale dei contributi previdenziali di cui poteva beneficiare il datore di lavoro per tre anni.
Aumento nelle vendite dei voucher - I dati dell'Inps evidenziano anche un incremento nelle vendite dei voucher utilizzati per pagare le prestazioni di lavoro accessorio. Sono stati 84,3 milioni i voucher, del valore nominale di 10 euro, venduti nei primi sette mesi del 2016, ovvero il 36,2% in più rispetto allo stesso periodo nel 2015.
Altri contratti - L'Inps rivela che rimangono stabili rispetto al 2015 i contratti a tempo determinato, in crescita quelli di apprendistato. I contratti stagionali diminuiscono invece leggermente, dell'0,9% rispetto all'analogo periodo nel 2015.
Il dato va considerato in relazione al forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015, anno in cui tali assunzioni potevano beneficiare dell'abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di tre anni. Per i contratti a tempo determinato, nei primi sette mesi del 2016, si registrano 2.143.000 assunzioni, in linea con il 2015 (+ 0,9%) e in crescita rispetto al 2014 (+ 3,5%). Per i contratti in apprendistato, finalmente una buona notizia, si osserva una crescita rispetto all'analogo periodo del 2015, del 15,4%. I contratti stagionali invece registrano una riduzione del 9,0%.
Ora è del tutto evidente che solo una crescita economica importante e un incremento del PIL potrà far invertire la tendenza e allora bisogna interrogarsi su come agire per realizzare l’obiettivo. Rinnovare i contratti, allargare i consumi, spingere sul manifatturiero e il turismo, sulle nostre eccellenze, sulla cultura, su quello che è qua, apprezzato in tutto il mondo e non ci possono portare via. Troppi giovani non trovano lavoro, troppi sono anziani per il lavoro, ma ancora giovani per la meritata pensione.
Luigi TOLLARI Segretario Generale CST UIL MODENA E REGGIO EMILIA