Riflessione sulla vittoria di Macron in Francia
Data di pubblicazione: 08/05/2017 10:00Il Segretario Generale della CST UIL di Modena e Reggio Emilia Luigi Tollari in merito al risultato delle elezioni francesi ritiene che la mancanza di una politica economica sociale che coinvolga i cittadini ci porterà sempre più spesso in Europa ad uno scontro tra visioni ultraliberiste e populiste. Ciò impone una riflessione profonda e non banale delle forze che si richiamano al progresso sociale.
La destra francese oggi può vantare il fatto che più di un terzo dell’elettorato è contro le politiche dell’accoglienza, contro l’apertura delle frontiere, contro l’ idea stessa dell’Europa intesa come cessione di sovranità nazionale in cambio di non meglio precisati vantaggi. Ha fatto bene Macron nel discorso di investitura a ricordare come nessuno si possa salvare da solo, ma l’integrazione europea debba accelerare i suoi tempi per portare risultati veri alle persone e non solo ai mercati. Anche se i sindacati francesi hanno avversato le politiche liberiste di cui Macron è stato un esponente di primo piano, crediamo che contro queste politiche continueremo a batterci, ma avremmo considerato inaccettabile la deriva populista, reazionaria e razzista propugnata dalla destra francese, che si dice nazionalista, ma in realtà riporta le lancette del tempo ad uno scontro che oramai riteniamo debba appartenere al passato.
I ritardi coi quali si sta facendo l’Europa, l’ imminente uscita della Gran Bretagna, lo scontro politico che sta cambiando profondamente, dai partiti tradizionali di un tempo tra liberal democratici e socialisti democratici, ci proietta in uno scenario di incertezza che non giova certo alle persone che come sindacato europeo rappresentiamo.
Innanzi tutto va abolito lo spread che distrugge anno dopo anno i nostri conti pubblici tanto è vero che il nostro debito, nonostante le manovre e le politiche di austerity continua a salire, rende meno competitive le nostre imprese e la parità di moneta, l’Euro, in realtà non si rivela uguale per tutti. Va fatta una politica sociale europea che sostenga i redditi delle famiglie anche attraverso una fiscalità più giusta e meno esosa per i ceti meno abbienti. Va fatta una politica sociale di inclusione e di accesso al lavoro, non essendo più tollerabili scenari di crisi e di disoccupazione in un continente che pare non abbia più niente da offrire ai propri figli.
L’humus sul quale la destra prospera è proprio questo. La sicurezza sociale non va disgiunta dalla sicurezza e dal mantenimento della percezione dello Stato sul territorio. Ciò significa maggior rigore e controlli su chi entra nei nostri paesi, sulle possibilità di lavoro e sulle esigenze di riequilibrare i redditi tra le componenti della società. La cura di una società malata è più Europa sociale e meno egoismo. Ci auguriamo che le riforme portate avanti siano celeri e giuste.
LUIGI TOLLARI
SEGRETARIO GENERALE CST UIL MODENA E REGGIO EMILIA