Una buona politica definisce le priorità
Data di pubblicazione: 20/10/2014 10:00Spett.le GAZZETTA DI REGGIO
Direttore Paolo Cagnan
Reggio 20-10-2014
E’ da tanto tempo che la UIL denuncia una situazione intollerabile e insostenibile dovuta alla crisi che stiamo attraversando.
Occorre ridare Centralità al lavoro, per frenare la crisi e rilanciare lo sviluppo. Nel nostro territorio significa di intesa con la Regione, definire l’elenco delle priorità che riguardano anzitutto l’utilizzazione di tutti gli strumenti attivabili, a partire dalla programmazione dei Fondi europei 2014-2020 per la riconversione e riqualificazione produttiva, in particolare nelle aree dove la crisi ha colpito in misura maggiore, il sostegno alle produzioni specializzate Made in Italy con investimenti in formazione, ricerca e innovazione e, infine, la realizzazione di una “filiera delle politiche attive del lavoro” con orientamento domanda-offerta, formazione e reinserimento di chi ha perso il lavoro o di chi è in cerca della prima occupazione.
Bene utilizzare bonus derivati dalla riduzione del prelievo fiscale nazionale, ma non vogliamo vederli poi tutti spesi in tasse locali. Come sindacato inoltre sollecitiamo l’agevolazione dell’accesso al credito, specialmente per famiglie e piccole imprese, la definizione di sistemi di controllo degli appalti, il rafforzamento della coesione sociale. Per quanto riguarda i servizi chiediamo il contenimento delle tariffe, la razionalizzazione, almeno a livello provinciale, delle aziende partecipate dei servizi pubblici locali (acqua, gas, rifiuti, elettricità), il miglioramento delle infrastrutture e dei sistemi logistici intermodali nonché la gestione associata dei servizi e delle funzioni da parte dei Comuni.
Sul fronte ambientale, le priorità riguardano la valorizzazione del territorio e del patrimonio paesaggistico, artistico, culturale con manutenzione idrogeologica, riduzione del rischio sismico e del consumo di suolo, recupero del patrimonio edilizio, bonifica dei siti inquinanti e dismessi. C’è tanto da fare in questo territorio, che anche se meno colpito di altri dalla crisi, vede comunque una grossa problematica di disoccupazione giovanile e per i cinquantenni che hanno perso il lavoro. Le famiglie non ce la fanno più e per rilanciare l’economia è necessario far ripartire i consumi che, nonostante l’attuale deflazione, non decollano.
LUIGI TOLLARI
SEGRETARIO GENERALE CST UIL MODENA E REGGIO EMILIA